Storytelling: tutti ne parlano, tutti vogliono – o, almeno, ci provano – utilizzare questa tecnica.
Ma che cos’è lo storytelling?
Anche il variegato e vasto mondo del terzo settore da qualche tempo ha cominciato ad
accorgersene. È diventato così un veicolo di narrazione talmente diffuso da essere alcune volte
forse anche abusato.
“Moriremo di storytelling?”, si è infatti chiesto Stefano Andreoli in un geniale speach al
TEDxRoma.
Ma di cosa si tratta? Lo storytelling è una tecnica narrativa che permette di veicolare contenuti
attraverso il racconto di storie.
Una maniera per emozionare e coinvolgere i propri lettori, alternativa a un freddo e statico elenco
di numeri o nomi, ma anche un modo per creare relazioni di valore con i propri portatori di
interesse.
La realtà del terzo settore in questo può davvero attingere a un patrimonio ricchissimo di storie.
Giovani, migranti, famiglie, persone con disabilità, volontari e volontarie, donatori e donatrici…
possono diventare gli assoluti protagonisti di un nuovo modo di presentare associazioni,
cooperative e enti che operano nei più diversi settori del non profit.
Ovviamente l’utilizzo di questa tecnica non è immune da rischi.
Come già detto, la prima attenzione è quella di non eccedere, trovando un giusto equilibrio anche
con altre tipologie di messaggi.
C’è poi una questione ben più profonda e che ha che fare con l’etica della comunicazione per le
organizzazioni del terzo settore.
Quanto possiamo raccontare senza correre il rischio di violare la privacy dei nostri beneficiari?
Come trovare un giusto equilibrio tra l’esigenza di far conoscere la nostra organizzazione e, al
tempo stesso, rispettare le storie di vita delle persone di cui ci occupiamo?
Quante volte, infatti, ci capita di ascoltare o leggere messaggi – forse anche efficaci dal punto di
vista della raccolta fondi – ma che non restituiscono dignità ai protagonisti di quel racconto.
Gianluca Nicoletti, giornalista, sostiene che si tratta di trovare l’algoritmo perfetto: il giusto
equilibrio tra essere efficaci ed essere onesti.
Quel che è certo è che comunicare il terzo settore è un’esperienza affascinante e stimolante, che
permette di toccare da vicino un mondo molto ricco e ascoltare storie straordinarie che meritano
di trovare il loro spazio nella narrazione dominante, da cui troppo spesso sono rimaste ai margini.
Storie capaci di orientare anche le opinioni e le politiche, perché offrono un punto di vista
autentico su temi spesso difficili ma che, soprattutto, possono diventare di esempio e ispirazione
anche per tanti altri che possono leggerle e ascoltarle, in una prospettiva che diviene sempre più
di crescita e generativa.
Silvia Sanchini